Dal 2008 a questa parte la regione Emilia Romagna ha investito molto sulla formazione dei volontari di Protezione Civile conscia del grande apporto che essi danno durante le emergenze che si svolgono sul territorio e proprio per questo, ogni singolo volontario ha un percorso formativo che lo porterà a diventare cosciente della situazione che lo circonda quando chiamato a operare ma sopratutto dei pericoli che a quest'ultima sono legati e come affrontarli al meglio.
I corsi, finanziati dalla Regione e attuati in tutti i coordinamenti provinciali, hanno chiaramente degli step a seconda del grado di specializzazione che il volontario stesso vuole raggiungere anche in base alle proprie conoscienze e alle proprie peculiarita, proprio per questo nessuno obbligherà mai i volontari a fare ciò che essi non si sentono. Non è detto che tutti i volontari siano in grado o abbiano intenzione di trovarsi in situazioni complicate e/o pericolose (nei limiti di ciò che ci viene permesso come operazione a rischio), perciò è bene essere consci del fatto che così come sono importanti gli operativi sul campo lo sono anche coloro che aiutano a coordinare l'operazione da dentro un ufficio: nessuno implica che qualcuno sia più importante di un altro solo perchè non si sporca le mani. Così come sono importanti coloro che sono ad esempio su un argine a sorvegliare i livelli idrometrici, lo sono altrettanto e in egual modo coloro che invece si occupano di gestire il personale in emergenza, coloro che si occupano di tenere i contatti con pubblici ufficiali e professionisti all'interno di un COC oppure colo che, in sala radio, aiutano a mantenere i collegamenti con le varie squadre. Si tratta di entrare nell'ottica di pensare a un meccanismo che si avvale della collaborazione di tutti e in cui tutti possono contare sull'aiuto dei proprio colleghi, siano essi della propria associazione o di un altra presente sul campo.
Dopo questa premessa che è parte integrante del percorso formativo di un volontario che prevede si le conoscenze tecniche, ma anche la preparazione mentale, veniamo ai vari corsi di preparazione che si potranno / dovranno affrontare e delle conoscenze che questi portano al proprio bagaglio personale:
Il Corso Base - il principio di tutto
Dopo l'iscrizione all'Associazione ogni persona viene investita del ruolo di "Supporto", questo perchè per poter diventare un operativo di Protezione Civile si necessita di aver frequentato e quindi preso il regolare attestato di frequenza al corso base.
I DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), i comportamenti in fase di operazione in corso, le terminologie e le istituzioni con cui verremo a contatto, saranno argomento principale di questo corso che, oltre a una parte teorica vedranno anche una giornata di pratica con l'utilizzo di apparati radio, montaggio smontaggio antenne e qualunque altra cosa i relatori e chi organizza il corso riterrà opportuno sottoporre ai corsisti. Ma queste parole non devono spaventare, tutto ciò che viene spiegato man mano verrà naturale e quasi automatico, si tratta di una prima grande infarinatura che però contiene già una grande parte delle nozioni base che un volontario deve necessariamente conoscere.
Verranno forniti dall'Associazioni tutti i documenti necessari all'iscrizione al corso e le dispense su cui seguire le lezioni e ritengo necessario specificare che tutto ciò è a titolo GRATUITO, nessuno verrà mai a chiedervi nulla: la sola vostra presenza è già di per sè un grande valore, siete in via di formazione per diventare personale qualificato ad aiutare il prossimo. La Protezione Civile non è un obbligo, è una scelta.
Il Corso per emergenza Idro - iniziamo a specializzarci
Il percorso in seguito al conseguimento dell'attestato di frequenza al corso base continua con una delle prima specializzazioni che, per quanto riguarda il nostro territorio ossia la Reno-Galliera, è di fondamentale importanza: il corso per le emergenze Idrauliche.
Cosa significa emergenza Idraulica? Questo termine racchiude all'interno tutto ciò che riguarda l'acqua: esondazioni di fiumi con conseguenti allagamenti, allagamenti per pioggie, ecc... e naturalmente non solo interventi dopo che l'evento ha già avuto luogo ma anche tutto ciò che lo precede: interventi preventivi di controllo.
Sul nostro territorio scorre il Fiume Reno che ha un alveo piuttosto grande e con una portata d'acqua che durante una piena ha veramente cifre altissime, per questo un operatore di Protezione Civile che venisse chiamato per condurre un operazione sull'argine deve essere necessariamente e largamente formato e informato sui rischi che si corrono, come evitarli o eventualmente come affrontare situazioni ad alto rischio in cui ci si potrebbe trovare inaspettatamente.
Così come per il corso base anche il corso per emergenza idro ha una parte pratica che prevede la formazione del volontario nelle tecniche di utilizzo delle pompe idrauliche, della stesura dei teli sugli argini per tamponare una fuoriuscita d'acqua (in gergo detta fontanazzo) e sul riempimento e posizionamento dei sacchi di sabbia per aginare sempre le fuoriuscite. I concetti sono tanti ma anche questi, si impareranno oltre al corso anche con l'esperienza che verrà nel tempo e che si farà assieme ai propri colleghi in Associazione in quanto, la Protezione Civile "Riolo" organizza periodicamente esercitazioni e corsi di aggiornamento per mantenersi sempre pronti e informati.
Alla fine ogni volontario, avrà un bagaglio di esperienza personale non indifferente.
I Corsi per emergenze in genere - la strada continua
Obiettivamente parlando di imparare non si finisce mai e la medesima cosa accade per strada che porta alla formazione del volontario: non ha mai termine se non quello che il volontario impone a se stesso. E' importante ricordarsi che ogni corso a cui prendiamo parte ci forma e perchè no, ci trasforma in persone più consapevoli di ciò che ci circonda e ci permettere di vedere ciò che vedavamo prima cambiato, sotto un certo aspetto, perchè ora siamo consci di ciò che stiamo osservando e lo conosciamo. Fermo restando che non si diventa eroi per aver aver frequentato dei soli corsi (e non lo si diventerà mai) guardandoci alle spalle e ripercorrendo il cammino che è stato intrapreso vediamo quanto effettivamente le nostre consapevolezze sono cresciute e, proprio in quel momento, ci renderemo conto che si potrebbe continuare all'infinito ad apprendere per migliorarsi.
I corsi possono continuare con corsi per le emergenze AIB (Anti Incendio Boschivo), corsi di formazione e aggiornamento per la sicurezza in operazione, corsi per l'abilitazione e l'utilizzo di DPI di categoria 3 (sono dispositivi di protezioni speciali che prevedono un piccolo corso per imparare a utilizzarli al meglio e correttamente), cors' di psicologia dell'emergenza e si potrebbe continuare ancora.
In Conclusione
In Conclusione chiunque stia leggendo questo documento, sia già esso iscritto o che sia finito qui solo per curiosità sappia che, qualsiasi persona porti una divisa gialla e rappresenti un Volontario di Protezione Civile, ha impiegato del proprio tempo, forze, volontà, intelletto, peculiarità, carattere per mettersi a disposizione della cittadinanza non in maniera semplice, ma formandosi per dare sempre un servizio migliore. Diamo fiducia a queste divise gialle o se proprio vogliamo in maniera simpatica: "Men in Żâl" (dialetto bolgnese misto a inglese: uomini in giallo) perchè colui che vi trovate di fronte, saprà aiutarvi al meglio.
Il Presidente
Zanella Juri